La King of the Hammers, prima gara del campionato americano Ultra4, è una delle più prestigiose competizioni offroad della West Coast; talmente famosa da raccogliere fans da ogni parte del mondo con un cospicuo gruppo di “seguaci” in Europa. A conferma di tutto ciò, l’edizione 2013 ha visto schierarsi sulla linea di partenza il team Belga Offroadterror, l’inglese Gigglepin 4×4, lo svizzero ZZ Kustom e l’Italiano Acerni Racing qualificatosi alla KOH grazie alla vittoria in Inghilterra alla King of the Valley che oltre l’iscrizione ha garantito agli italiani il trasporto in California del loro fuoristrada. Tra i partenti segnaliamo inoltre Fabio Manno, un nostro connazionale che vive oltre oceano, alla sua terza partecipazione . Lo scenario è quello del deserto del Mojave e più precisamente quello della Johonson Valley o “lakebed” come gli addetti ai lavori chiamano questa zona inospitale ma ideale per questo tipo di attività motoristiche. La King of the Hammers si caratterizza per l’estrema diversità della morfologia del terreno su cui si sviluppa il suo tracciato lungo 185 miglia. Gran parte del percorso è in prevalenza veloce su piste sabbiose o ciotolate alle quali si alternano tratti di puro e duro rockcrawling. Seppure l’evento principale, ovvero la King of the Hammers, si svolge nella sola giornata di venerdì, tutta la settimana antecedente è ricca di interessanti appuntamenti tra cui le due giornate di qualifiche e la Smittybilt Every Man Challenge. Il fulcro di questa particolare kermesse è Hammertown, una vera e propria città costituita da camper, motorhome, tende e garage che così come nasce dal nulla nei giorni precedenti alla KOH, svanisce altrettanto nel nulla appena tutto è finito. Qui i team installano le loro basi ed iniziano, con largo anticipo, a testare i propri fuoristrada per renderli il più possibile performanti; l’attenzione maggiore in questa fase, è prestata principalmente alle sospensioni e la loro taratura richiede molte ore di lavoro sia ai meccanici delle assistenze che ai tecnici specializzati presenti in loco.
4WHEEL PARTS QUALIFYING ROUNDS
Nei giorni di martedì 5 e mercoledì 6 febbraio si sono svolte le due manche di qualifiche che oltre a determinare l’ordine di partenza della King of the Hammers hanno offerto, grazie alla Last change Qualifier, la possibilità di essere ammessi in gara a quei team non iscritti di diritto. Il percorso relativamente breve è stato percorso dal più veloce, Jason Scherer, in 3’ e 19,07”. Come antipasto della gara, questo breve tracciato racchiudeva in se tutte le tipologie di terreno che i concorrenti si sarebbero trovati ad affrontare nella KOH. Il più sfortunato della compagine europea è stato l’anglosassone Jim Marsden del team Gigglepin 4×4 che non è riuscito a chiudere la prova a causa della rottura del ponte anteriore, il team Acerni è stato ritardato (7’ e 18.76”) da una foratura avvenuta a poche centinaia di metri dallo start, Axel Burmann dell’Offroadterror team ha fermato il cronometro a 6’ e 23.25”, l’equipe ZZ Kustom ha fatto segnare un tempo di 5’ e 28.22” e Fabio Manno ha chiuso la qualifiche in 5’ e 25.16”.
SMITTYBILT EVERY MAN CHALLENGE
Mentre gli iscritti alla King of the Hammers erano impegnati nella Contingency e nelle ultime verifiche tecniche, la giornata di giovedì 7 febbraio ha visto protagonisti i 4×4 stock e modificati sfidarsi nella Smittybilt Every Man Challenge. Il tracciato molto simile a quello della KOH, più corto e senza i tratti più impegnativi come lo Spooner, ha impegnato ugualmente i concorrenti in gara tra cui il team Gigglepin. Jim Marsden è partito per ultimo in quanto il suo Defender non rispecchiava le caratteristiche tecniche del regolamento dei veicoli modificati. Pur non in lizza per la vittoria ha risalito ben 33 posizioni arrivando al traguardo per primo; la vittoria è invece andata a John Currie. Seppur fuori classifica, la prestazione del team Gigglepin 4×4 è stata molto apprezzata tanto più perché ottenuta a bordo di un Land Rover nel regno incontrastato delle Jeep. Nella categoria stock il più veloce dei 26 partenti è stato Matthew Peterson.
KING OF THE HAMMERS
Un freddo e ventoso venerdì mattino ha salutato i 129 partecipanti alla King of the Hammers allineati in attesa dello start lungo le vie di Hammertown. Alle ore 08.00 è partita la prima coppia di Ultra4 composta da Jason Scherer e Shannon Campbel; a seguire tutti gli altri. Tutti gli equipaggi europei sono partiti purtroppo attardati; chi a causa di guasti e forature nelle qualifiche, come per Gigglepin e Acerni, e chi per il loro tempo piuttosto alto rispetto ai primi. Il campione in carica della scorsa edizione, Erik Miller, è rimasto leggermente attardato per tutta la gara ed ha concluso la sua prestazione in quarta posizione. Shannon Campbell, Re dei Martelli 2011, ha tagliato il traguardo finale, dopo 7 ore 48 minuti e 41 secondi, in seconda posizione dopo aver mantenuto la prima posizione per più di metà gara. Sale sul podio della King of the Hammers 2013, dopo 7 ore 28 minuti e 10 secondi di gara, Randy Slawson della Bomber Fabrication con il suo nuovo tubolare ufficiale King Shock; vittoria più che meritata sia per la bravura del pilota che per la qualità del veicolo. In terza posizione si è piazzato Chicky Barton con un tempo di 8 ore 23 minuti e 50 secondi. Fabio Manno ha concluso la sua gara dopo 13 ore 51 minuti e 29 secondi classificandosi 22° su 27 equipaggi arrivati alla fine. Gigglepin 4×4, Offroadterror e ZZ Kustom si sono dovuti ritirare per noi meccaniche mentre l’Acerni Racing, perseguitato anche in gara dalla sfortuna: ha rotto due alberi di trasmissione posteriori ed il blocco del differenziale anteriore, è stato fermato alle ore 21 e 30 per chiusura della gara, dopo aver percorso oltre i due terzi del tracciato. Randy Slawson, oltre ad essere incoronato come nuovo “RE”, si è aggiudicato il diritto a partecipare alla prossima King of the Valley (UK) con il trasporto gratuito del suo tubolare nel Regno Unito.
Testo e foto a cura di Paolo Baraldi
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