9-11 agosto Walter’s Arena – Glyn Neath – Galles (UK)
Shannon Campbell, beniamino americano del campionato Ultra4, e Pier Acerni, protagonista europeo delle competizioni offroad, dopo la King of the Valleyes possono entrambi vantare di essere stati per ben due volte i RE delle rispettive King of. Tra le verdi colline del sud del Galles, l’Acerni Racing ha difeso con onore e riconfermato il titolo conquistato lo scorso anno.
Dal 9 all’11 agosto in Inghilterra e più precisamente tra le verdi colline del sud del Galles, si è svolta la seconda edizione della King of the Valleys; gara che l’anno scorso aveva visto protagonista e vincitore, guadagnandosi l’iscrizione ed il trasporto dell’auto per la mitica californiana King of the Hammers, l’equipaggio italiano dell’Acerni Racing composto da Pier Acerni e Romeo Manzan a bordo del loro Black Jaws in versione Ultra4. Dopo l’emozionante esperienza a stelle e strisce, Pier e Romeo si sono presentati alla griglia di partenza della KOV 2013 per difendere il loro titolo di “King”, conquistato con orgoglio nel 2012, contro un “agguerrito” gruppo , 49 teams, di sfidanti provenienti da ben nove differenti nazioni compreso gli Stati Uniti rappresentati dal giovanissimo Levi Shirley. Neil Whitford, l’organizzatore della gara e rappresentante europeo di Dave Cole organizzatore americano della KOH e del campionato Ultra4, forte dell’esperienza della scorsa edizione e grazie alla varia tipologia di terreno della Walter’s Arena, ha saputo migliorare la competizione sia dal punto di vista tecnico del percorso che della logistica regalando così ai partecipanti ed al pubblico un intenso weekend ricco di adrenalina ed emozioni. Venerdì alle ore 18 in punto è scattata l’ora X con il breve prologo di 3 miglia che oltre a definire l’ordine di partenza del giorno successivo avrebbe contribuito alla classifica finale; in questa prova il più veloce, con 08.38 minuti, è stato Levi Shirley, Acerni e Manzan, seppur con il secondo miglior tempo (09.46 minuti), a causa di un timbro mancato si sono ritrovati 23° nella griglia di partenza e con 5 minuti di penalità. Posizione questa molto scomoda a causa dell’intenso traffico che avrebbero potuto trovare lungo il percorso e situazione che avrebbe potuto pregiudicare l’andamento generale della loro gara. Nella giornata di sabato erano previste due manches da 21,5 miglia lungo un percorso misto che prevedeva tratti veloci alternati a zone fangose e rocciose; purtroppo, la prova del mattino è stata sospesa a causa del ribaltamento della macchina maltese di Maurice Ferrugia. La corsa è quindi ripresa nel pomeriggio ed a fine giornata l’equipaggio italiano è riuscito a superare ben 18 concorrenti, ha fatto registrare il miglior tempo e si è posizionato primo nella classifica provvisoria. Domenica, dopo un’attenta revisione e manutenzione notturna del Black Jaws, al team Acerni bastava solo controllare la corsa e mantenere la posizione guadagnata; così è stato e dopo le due manches, sempre da 21,5 miglia ciascuna, hanno concluso vittoriosi la gara con ben 26 minuti di vantaggio sui secondi, gli svizzeri del team ZZ Kustom (anch’essi protagonisti nella Johonson Valley alla KOH 2013) e con quasi un ora di anticipo rispetto all’americano Levi Shirley, anch’esso un KOH Man, che si è classificato terzo. Come abbiamo avuto modo di accennare, molti erano i nomi noti del fuoristradismo europeo presenti alla King of the Valleys; tra essi, è doveroso citare uno scatenato Jim Marsden del team Gigglepin, il quale ha concluso la sua gara in quarta posizione e che sino al momento della rottura di un puntone anteriore era a testa a testa con gli Italiani ed il belga Axel Burmann che si è classificato sesto ed ha fatto segnare il miglior tempo assoluto di manches di tutta la gara; infatti nell’ultima prova ha fermato il cronometro dopo 01.06.58. La corona di RE, per il secondo anno consecutivo, è ancora sulla testa degli Italiani Pier Acerni e Romeo Manzan che il prossimo anno dovranno difendersi dai numerosi aspiranti al trono che nel frattempo diventano sempre più preparati ed agguerriti in questa specialità fuoristradistica nata negli states e che sembra essere il futuro della nostra disciplina sportiva. Il TREC ovvero Trail Racinc Endurance Circuit richiede veicoli ed equipaggi completi in grado di dare il massimo di se stessi in ogni situazione, dalla guida veloce ai muri di roccia in stile rock crawling e per far ciò la preparazione del 4×4 deve essere performante e polivalente come pure lo deve essere l’equipaggio: insomma il TREC è una formula completa che arricchisce con nuovi stimoli il mondo del fuoristrada internazionale come ne sono la prova le varie “King of” che verranno organizzate nel vecchio continente a partire dal Portogallo in settembre.
Foto e testo di Paolo Baraldi
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