La Figisc, il sindacato dei gestori, ha intenzione di chiedere al Governo un taglio delle accise: l’ente sostiene che da un anno a questa parte, il prezzo dei carburanti è aumentato in media di 30 centesimi/litro, ovvero del 20%.
Però di questi 30 centesimi, 9 sono dovuti all’aumento del petrolio, mentre i restanti 21 all’aumento delle imposte.
In questo modo si hanno due record negativi: le imposte sui carburanti in Italia sono le più alte dell’Europa comunitaria e quindi anche il prezzo della benzina è il più alto.
L’appello del sindacato del Governo è quello di ridurre il peso delle accise sui carburanti, diminuendole di 10 centesimi/litro, ripristinando così la situazione che c’era prima del 7 dicembre 2011, quando fu deciso in un solo giorno l’aumento della benzina di 10 centesimi e del gasolio di 14 centesimi.
Inoltre un altro problema sarà causato dall’innalzamento dell’Iva al 23% previsto per ottobre 2012: secondo l’associazione dei consumatori, il Presidente del Consiglio Mario Monti deve emettere un decreto in modo che benzina e gasolio vengano esentati dall’aumento dell’Iva.
In questo momento le prospettive per il futuro non sono affatto confortanti.
